Non ci sono parole a sufficienza per esprimere quanto è accaduto a Nizza il 14 luglio 2016, non ci sono parole per esprimere il cordoglio, non ci sono parole per descrivere ciò che definirei una strage degli innocenti. Come è possibile che un bambino muoia per un attacco kamikaze? Com'è possibile pensare che per quei bambini non ci sia più un futuro? Com'è possibile continuare a vivere con una costante paura addosso? Dov'è la libertà, tanto citata dai libri di storia francese? La Francia non è più una nazione libera, la Francia è diventata una nazione in ginocchio. Leggevo poco fa un post di un mio amico su Facebook, che parlava di multiculturalismo, della politica effettuata da questa nazione durante gli anni '70, ma oggi, cosa rimane di questo multiculturalismo? Se lo chiedeva questo mio amico e sicuramente se lo chiederanno tanti di voi. Cosa rimane oggi di quella Francia che dal 14 luglio 1789 festeggia la "Prise de la Bastille"? Che valore assume da oggi la Festa Nazionale Francese? Cosa è rimasto di quegli ideali? A sentire le testimonianze di chi ieri sera era lì a godersi uno spettacolo, è rimasto ben poco. A sentire le testimonianze di chi si è visto piombare un camion addosso, il futuro fa paura. Il pericolo è dietro l'angolo, un pericolo che va abbattuto, una paura con la quale non si può convivere, una paura da vincere, una paura da sconfiggere. Un abbraccio virtuale che si può dare ad una nazione piombata nel buio più assoluto, un abbraccio virtuale alle vittime, un abbraccio virtuale per dire basta. Può esistere un Dio che vuole la morte di una bambina, mentre rimane distesa accanto alla sua bambola?
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