Alla vigilia delle celebrazioni che precedono il Natale, nel mio paese é tradizione accendere un piccolo fuoco, in onore del Santo, si inizia il 24 novembre con il piccolo falò per Santa Caterina, continuando con San Nicola, l’Immacolata e Santa Lucia, in arbereshe chiamiamo questi falò “Fukarinat”.
Ogni anno, allo scoppiettio dei primi rami o “frashkat” l’emozione é tanta; incredibile come il fuoco, da sempre simbolo di unione e solidarietà, possa dare l’immagine e l’idea del Natale.
Da quando si accendono i primi fuochi e da quando si sente, dalle finestre l’odore di miele, proveniente dalla preparazioni dei dolci, chiamati “crustoli” si comprende che si sta avvicinando il Santo Natale.
Gli odori, i profumi e i sapori fanno pregustare l’atmosfera di una festività amata da grandi e bambini, perché sono soprattutto i bambini l’anima delle fukarine. I bambini si divertono a gettare i rami nel fuoco, a rincorrersi, a giocare intorno ad esso, con i loro volti sorridenti, illuminati e riscaldati dalle fiamme.
Ogni anno, allo scoppiettio delle fukarine, i ricordi di me bambina, intenta ad animare il fuoco, riaffiorano nella mia mente, cosi come nella mente di giovani e meno giovani, che vedono in questi piccoli falò un pezzo delle proprie tradizioni, che non dovrá mai affievolirsi, ma soprattutto un pezzo delle loro vite.
É facile sorridere guardando il fuoco, é facile aprire il proprio cuore allo spirito del Natale ammirando le fiamme, che si innalzano verso il cielo, é facile tornare bambini intorno alla fukarina!
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