venerdì 8 luglio 2016

Il Presepe come segno di continuità

In molte delle nostre case, nelle settimane d’Avvento, é allestito il presepe, che simboleggia la scena della Natività! Il presepe é il simbolo stesso del Natale, anche io quest’anno l’ho fatto a casa mia, per la prima volta! Tra i personaggi utilizzati, vi sono i Re Magi e una contadina, che mio nonno aveva regalato a mia mamma, quando era bambina.
Tra tutti i pezzi del mio presepe, di sicuro, questi quattro sono i più preziosi, perché spesso gli oggetti, raccontano storie, storie formate di ricordi e di emozioni, vissute tanti anni fa.
Dietro a quei Re Magi, ci sono le immagini di mia mamma che allestisce il suo presepe, insieme ai suoi fratelli, un’immagine che io non ho mai visto, ma che grazie a quelle figure posso immaginare.
Le immagini, le sensazioni, i ricordi e le emozioni si possono fondere, creando un sentimento che va al di la dello spazio e del tempo, che sfida la corporalitá, che ci porta in luoghi dove non siamo mai stati.
Parole e racconti che evocano, in chi ha vissuto quei momenti una gioia lontana, che non si é mai spenta, che non é mai svanita, che riesce a vivere, grazie al ritrovamento,  in fondo ad un cassetto, dei protagonisti di un Presepe, dei giochi gioiosi di una bambina. 
Il mio presepe é un segno di continuità,  tra ieri ed oggi, tra me e mia madre bambina, perché quei personaggi,  posti li, davanti a quella grotta, aspettano ieri come oggi, l’arrivo di Gesù Bambino, con una ricchezza data dalla loro presenza, resa ancora più preziosa dal fatto che essi siano riusciti a sopravvivere al tempo, che siano li, a testimonianza che il Natale contiene la stessa magia, vissuta dai bambini di quarant’anni fa e da quelli un po’ cresciuti di oggi.

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