Penso che la vita sia fatta di passioni, passioni da seguire, passioni da inseguire, da non abbandonare mai. Una delle mie passioni, di sempre, è stata la fotografia. Ho sempre pensato che ogni attimo della nostra vita vada immortalato, perchè penso che le mie foto siano l'unica cosa in grado di fermare il tempo.
Cosa rimane dei nostri ricordi?
Un pensiero sfuocato, col tempo deviato.
Cosa rimane dei nostri ricordi fotografati?
Beh, lì rimane tutto. Nelle istantanei ci siamo noi, i nostri sguardi, l'espressione del viso assunta in quel determinato momento, il sorriso sfoggiato per l'occasione. Le foto siamo noi, quello che siamo stati, quella parte di noi che rimarrà così per sempre.
Una foto riesce a catturare un attimo, basta un click per rendere quel momento immortale.
Viviamo in un'epoca in cui ci sentiamo in dovere di immortalare ogni singola esperienza della nostra vita e questo non può che rendermi felice.
Ho scattato la mia prima foto all'età di cinque anni, riuscendo a fotografare una mano; già, ho fotografato la mano di uno sconosciuto, perchè ci voleva troppa forza per premere quel pulsante,di conseguenza ho perso l'inquadratura. Col passare degli anni, però, i particolari sono diventati alcuni dei miei soggetti preferiti (in primis rimangono sempre i miei famosi selfies).
Ricordo ancora oggi l'emozione che si provava davanti allo studio fotografico, in attesa del rullino sviluppato. Ricordo ancora oggi l'emozione provata la prima volta che entrai in una camera oscura. Lo stupore che sentii nel momento in cui la mia foto si stava delineando, stava prendendo vita, per diventare uno dei simboli della mia adolescenza. Ricordo benissimo la prima macchina digitale, la magica che si creava, questa volta, a vedere l'immagine nel piccolo schermo della macchina fotografica, immagine che si poteva cancellare, qualora non piacesse più. (Sono convinta che se fossi nata direttamente nell'epoca digitale la foto con la mano non sarebbe mai esistita, perchè cancellata da subito).
Ho un bellissimo ricordo di me, con la mia prima macchina fotografica personale, il regalo per i miei 18 anni, un apparecchio tutto mio, che potevo usare quando volevo, che potevo portare sempre con me, custodito nella sua borsetta rossa. Fu grande, infine, l'emozione che provai tenendo tra le mani la mia prima Reflex digitale, la mia inseparabile Nikon, il mio regalo di laurea. Avevo desiderato quell'oggetto, lo volevo, volevo inquadrare e mettere a fuoco tutto ciò che mi circondava.
Penso che la fotografia mi abbia insegnato questo; inquadrare e mettere a fuoco la vita.
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