Un giorno ho letto una frase, che mi ha colpito profondamente : "Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, di chi sa fare il pane e riconosce il vento".
Queste parole mi sono venute in mente quando ho saputo dell'evento organizzato dall'Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche della Calabria, a Pallagorio. Nel corso dell'evento si è parlato della lavorazione del pane, attraverso l'esecuzione di gesti, oramai dimenticati.
Personalmente, sono cresciuta con i racconti di mia nonna, su come il forno si trasformasse in un luogo di festa, ogni volta che si infornava il pane.
Io non lo so impastare e disconosco questa manualità, che ho visto riprodurre dai bambini, durante questa serata a tema.
Forse dobbiamo davvero ripartire da qui, forse dobbiamo davvero ripartire dai gesti autentici, dalle piccole cose, dai chicchi di grano, che hanno il colore dell'oro.
E' una sfida, quella lanciata da Pallagorio, una sfida che porta alla valorizzazione del grano Senator Cappelli, un grano che secondo il sindaco Umberto Lorecchio può creare impresa, un grano che secondo Valerio Caparelli può creare occupazione, un grano che per Caterina Spina, che ha fortemente voluto l'evento, può creare identità.
Bisogna ripartire dalle cose semplici, da ciò che la natura ci offre, per diventare grandi; bisogna ripartire dalle sfumature che connotano e denotano un'identità territoriale, ma anche culturale ed occupazionale.
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