"Ofelia Giudicissi" avevo già sentito il suo nome qualche anno prima, ma un po' per pigrizia e un po' per non curanza non mi sono mai soffermata a fare qualche ricerca, su chi fosse esattamente o sui cosa avesse scritto
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Due anni fa, ho riscoperto questo nominativo, l'ho riscoperto quando ho vinto il Premio Letterario Ofelia Giudicissi, edizione 2015, l'ho riscoperto perchè le sue poesie ti riempiono l'anima.
Ofelia era una donna di cultura, prima di essere una poetessa. Nei suo versi traspare l'amore, l'amore per il Meridione, per la sua terra, per il suo paese, per Pallagorio. Un amore accompagnato da una velata nostalgia, per qualcosa che vorresti rimanesse per sempre con te, per uno stato d'animo che vorresti ti restasse dentro per il resto della tua vita.
Non c'è modo migliore, per ricordare Ofelia e tenere vivo il suo ricordo, che istituire, appunto, un premio letterario a lei intitolato.
Il Premio Letterario Ofelia Giudicissi rappresenta, ogni anno, il fulcro delle manifestazioni culturali all'interno del Festival Lule Lule Mace Mace. Un momento di riflessione, un momento di arricchimento, all'interno del quale ognuno riesce a portare con sé qualche frammento di poesia.
Da quando ho vinto il premio ne sono ospite fisse ed è piacevole constatare come i libri creino unione, come le parole di fede si possano diffondere allo stesso modo di quelle relative alla filologia.
Durante le edizioni del Premio mi è capitato di assistere a canti arbereshe che tolgono il respiro, a poesie che mozzano il fiato, ad occhi lucidi di ex alunni, giunti lì per ringraziare e rivedere un professore, che ha saputo essere un maestro di vita.
Indipendentemente da ciò che si desidera fare, indipendentemente da dove si voglia vivere, ci sarà sempre un eco che chiamerà. un legame forte, un nodo fatto di parole antiche e moderne che si mescolano insieme, come i volti di tanti appassionati, come le risate dei bambini, come le parole lette tra gli archi antichi di un paese, che vuole fare delle cultura la sua forza e la sua differenza.
Ci sono legami che restano, perchè un professore continuerà sempre a guardare i propri alunni con una luce diversa negli occhi, perchè gli occhi di Ofelia continuano a vivere in quelli di suo figlio, che ha saputo rendere il nome di sua madre indimenticabile.
Noi tutti abbiamo un compito, quello di preservare, preservare ciò che ci appartiene, per poterlo donare a chi verrà, per poterlo rendere immortale, perchè senza cultura non c'è vita.